MONS. LORENZO CHIARINELLI CI LASCIA, MA SOLO APPARENTEMENTE: LA SUA ANIMA ALEGGIA TRA NOI A INDICARCI IL CAMMINO DELLA SPERANZA
Don Lorenzo, sulla mia strada, sulla strada del mio tempo, giovane sacerdote, appassionato insegnante di Religione al Liceo Classico “M. T. Varrone” di Rieti.
Io adolescente, in cerca di me, ad incontrare in lui, in illuminanti lezioni, una inedita ricerca del senso della vita, intravisto da inconsuete prospettive, in cui il messaggio etico si incontrava e si fondeva nel naturale e sequenziale invito alla riflessione filosofica.
Poi lo ritrovai collega al Liceo, per condividerne spunti ed imprevedibili aperture ad inattesi scenari educativi e culturali.
Poi il giorno del Battesimo di mia figlia Gloria, che fu lui ad officiare con disponibilità generosa e appassionata condivisione.
Poi il ricordo della sua consacrazione a Vescovo: lui riverso sul nudo pavimento della Cattedrale ad invocare Dio di donargli la forza di abbandonare i luoghi della sua infanzia e della sua giovinezza, storie, emozioni, sentimenti profumi consueti, per avviarsi a imprevisti itinerari che il suo tempo gli consegnava e a cui lui era chiamato a dar risposta.
Poi una storia di significativa testimonianza di fede, di etica, di impegno concreto nella cultura e nel sociale nelle Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo dal 1983, di Aversa dal 993 e di Viterbo dal 1997, per diventare Vescovo Emerito nel 2010.
Poi il ritorno infine nella sua Rieti a testimoniare in Convegni, in incontri, in appassionati, coinvolgenti omelie, il suo amore per la vita che vale, al di là delle facili tentazioni del potere e del benessere fine a se stesso .
Anima vitale d’un territorio precario, faro di luce nell’inconsistenza di azioni e di pensieri, profeta fragile, lascia un segno indelebile nella nostra città, che oggi si riscopre più povera e e nel contempo più ricca.
Più povera perché ci manca inevitabilmente la sua vitale presenza, il suo irresistibile coinvolgente sorriso foriero di vita e di speranza.
Più ricca perché la sua anima aleggia ora impalpabile, ma luminosa, nell’anima stessa del territorio e nelle nostre confuse coscienze a ricordarci il senso del tempo: del nostro tempo a cui siamo chiamati a dare risposta in attesa di quella fine che non è la fine, ma è e deve essere il fine.
Ora sapete chi era, nella sua straordinaria umiltà, il più grande di questa città: chi solo con la forza d’un sorriso disarmante e d’una illuminante, profonda, stimolante capacità di disegnare orizzonti, ove tutto apparisse chiuso e confuso, sapeva sorprenderci con straordinarie visioni, semplicemente invitandoci ad aprire gli occhi al tempo dei tempi.
La città ora tace, la città ora sa, la città ora prega… la città sia degna di una tale eredità e sappia trasformarla in testimonianza nel segno luminoso di quella Speranza, che non è pura utopia, ma realistica aspettativa d’una realtà nuova da costruire insieme attraverso azioni concrete animate dal respiro d’un vitale progetto.
Grazie, per me sempre e solo Don Lorenzo!
Vi proponiamo nel video un illuminante intervento di Mons. Chiarinelli in occasione della presentazione di un libro di Pietro Carrozzoni.
Ci piace dare a questo pregevole, imperdibile intervento, da noi suggerito caldamente alla vostra attenzione, il seguente titolo
“DON LORENZO E LE RAGIONI DEL TEMPO”