“E così mi piace ricordarti Lidia, con Elettra Marconi, nella Casa della Memoria e delle Arti, nel tuo mondo, la scuola dove hai forgiato la tua anima e il tuo progetto di vita nel segno di una parola che fino in fondo ti rappresenta: entusiasmo.
E poi tanti progetti e tante avventure condivise,’ fra le quali restano indimenticabili alcune fantastiche edizioni della notte di San Lorenzo ai Pozzi, nelle quali trionfava esclusivamente l’arte nelle sue molteplici espressioni. E per tutti sei diventata, nell’agone politico e nel quotidiano flusso delle umane relazioni, solo Lidia, un personaggio vitale, eccentrico, appassionato, con fatica riconducibile agli schemi omologati dal consentire sociale, comune destino che tocca a chi abbia in sorte intelligenza creativa e sensibilità appassionata. Resta nel cuore il tuo eterno coinvolgente sorriso e il senso vitale d’un anima in volo verso la luce nel malinconico incanto d’un Natale incompiuto. Ciao Lidia!”
Con affetto da Fulvio Iampieri
L’intervista risale al 2008 nel settantesimo anniversario della scuola “Guglielmo Marconi” di Rieti